giovedì 6 marzo 2008

La ragazza della porta accanto e... 100 parole


Il primo è carino, il secondo è un po' lungo....

Ma in ogni caso interessante.




Soggetto 17: un'interpretazione












Soggetto n. 17

Durata: 6-7 minuti

Speaker: 5-6

I parlanti sono i soci (uomini e donne sui 40 anni) di un'associazione che organizza viaggi, eventi e attività di volontariato.

Ci troviamo nella sala delle riunioni, parlano di una LEI, una socia che frequentava l'associazione e che non si vede da un po' di tempo. Approfittando della sua assenza, i presenti commentano la vita di questa donna, presumibilmente sulla quarantina o cinquantina, in base a ciò che pensano di sapere sul suo conto e in base a ciò che vedono. Non hanno tuttavia certezze. C'è chi sostiene che lei abbia un marito, chi invece afferma che non sia mai stata sposata né abbia mai avuto figli. Questa incertezza si riflette anche a livello linguistico (scusate la deformazione professionale ;-)). C'è infatti imprecisione e vaghezza nelle parole utilizzate: cosa, coso, una persona... Un dato certo è il nome di un tale Paul, di cui però non si sa altro. Unico nome di persona che compare nel soggetto. LEI non viene invece mai chiamata per nome.

Si trovano d'accordo sul fatto che sia una fallita, incapace di portare a termine i propri obiettivi, il proprio lavoro. La descrivono come una barca che va alla deriva. Dicono che dentro di lei qualcosa è morto, che ha il cuore spezzato, probabilmente si riferiscono a un evento che ha turbato la vita di lei. Ma non è chiaro se sappiamo esattamente cosa le è successo.

Criticano la sua superficialità e ignoranza. È come se lei fosse un capro espiatorio di quelli che in realtà sono i limiti dei dialoganti. Sfogano su di lei, parlando alle sue spalle, i loro complessi, le loro inadeguatezze. Bersagliando un obiettivo comune, possono distogliere gli sguardi altrui dalla loro vita, dai loro difetti, dalle loro debolezze. Sono sprezzanti e sarcastici, ma l'atteggiamento non è di che sostiene con forza un'opinione, piuttosto di chi ostenta sicurezza e superiorità per difendersi da eventuali attacchi, per sfuggire all'attenzione degli altri.

La vera superficialità è la loro che con facilità passano da un argomento all'altro, talvolta sovrapponendosi, dividendosi in due gruppi che colloquiano in parallelo. Regna la confusione e nel finale ciò che emerge è il salmone "precedentemente surgelato" che fa dimenticare l'omicidio di una donna di fronte agli occhi di un bambino portato lì volontariamente dal padre assassino.

Ci sono numerosi richiami ad altri soggetti (in particolare al n. 2): città europee, quali Parigi, Praga, Vienna, Berlino, il portacenere alto con il gambo degli alberghetti a ore e le sigarette.

Comune è anche la ricerca di un qualche significato, forse il significato della vita di lei, della vita in generale, del teatro o di questa rappresentazione specifica. Questa ricerca si estrinseca in più soggetti nella richiesta del significato di parole inusuali, ad esempio espettoratrice, e nelle frequenti domande di chiarimento.

Stasera non ci sarò purtroppo, sono in viaggio. Fate a modino. Ci vediamo la settimana prossima.

Quanto alla mia preferenza, beh direi il soggetto n. 6 (Mamma e papà). Magari nei prossimi giorni se avrò tempo, vi dirò anche perché.

Ah, un'ultima cosa, ho scoperto che il Limmat di cui si parlava giovedì scorso è un fiume della Svizzera che passa per Zurigo, dove c'è anche una Promenadenstrasse.

Ciao e buona serata

P.S.: ganzi i video con le varie versioni della canzone. "The camera loves you.... The camera loves you...."!

P.S. n.2: scusate per le immagini disseminate in qua e in là, non riescono a inserirle dove voglio io. se qualcuno mi sa spiegare come si fa, è benvenuto! ciao